Preparazione alla tricopigmentazione: quello che bisogna sapere prima di affrontarla

Preparazione alla tricopigmentazione: quello che bisogna sapere prima di affrontarla

La tricopigmentazione è una tecnica che si riferisce alla micropigmentazione dello scalpo per riuscire a simulare la presenza di capelli, in modo da migliorare l’effetto visivo e la percezione a livello di immagine del paziente.

Abbiamo usato il termine paziente per un motivo molto importante: non si tratta di un comune tatuaggio, ma di un intervento svolto da tecnici professionisti che eseguono un’analisi tricologica e fisiologica della persona, in modo da identificare l’eventuale presenza di patologie e disturbi dermatologici, in modo da eseguire un intervento su misura. [1]

In questo articolo cercheremo così di affrontare tutte le domande più comuni che potrebbero venirvi in mente nel caso stiate valutando questo tipo di soluzione, analizzando nello specifico la procedura, cosa fare prima di una seduta e quanto tempo sia necessario per osservare i primi risultati.

Come avviene la tricopigmentazione?

Come accennato in precedenza, la tricopigmentazione è un’operazione che serve a migliorare lo scalpo a livello estetico per simulare la presenza dei capelli. Può essere utilizzata come rimedio a diverse situazioni, come ad esempio la caduta naturale dei capelli (cliccando qui troverete un articolo per approfondire cause e rimedi alternativi), oppure fenomeni di alopecia. [2]

Altro aspetto che può essere considerato è la possibilità di mascherare eventuali cicatrici derivanti da traumi, incidenti o eventuali operazioni avvenute nel passato.

L’intervento avviene in due fasi distinte. In un primo momento vengono tracciate le linee e i riferimenti a livello grafico per l’implementazione del pigmento. Poi viene eseguito l’intervento vero e proprio.

Tramite un ago apposito viene depositato il micropigmento di color cenere direttamente sulla pelle.

Chiaramente l’intervento avviene tramite l’utilizzo di un ago sterile e a seguito dell’igienizzazione della cute che deve essere trattata.

Quali aghi vengono utilizzati per la tricopigmentazione?

L’ago utilizzato per la tricopigmentazione è differente da un comune ago per tatuaggi.

Normalmente si tratta di un micro ago con 3 punte che ha un diametro di 0,22 mm e una lunghezza di circa 2 mm o meno.

Tale struttura permette di garantire un effetto molto realistico e naturale al termine del procedimento.

Inoltre la punta dell’ago è liscia e arrotondata, mentre le pareti sono ruvide: in questo modo chi esegue l’intervento può avere il pieno controllo della quantità di pigmento che viene rilasciata nella cute, definendo così al meglio l’effetto realistico.

Si tratta comunque di un procedimento che avviene a livello superficiale sulla cute, per cui l’ago arriva ad una profondità massima nella pelle pari a 0,5 mm per il deposito dei pigmenti.

Cosa bisognerebbe fare prima della tricopigmentazione?

Prima di procedere ad un intervento di tricopigmentazione bisogna effettuare un consulto preliminare con il tecnico specialista che effettuerà una valutazione tricologica, fornendovi informazioni dettagliate e pianificando insieme a voi quale sia la soluzione migliore per il vostro caso specifico. Tale valutazione è differente dalla visita tricologica, di cui potrete approfondire le caratteristiche in questo articolo, che viene effettuata da un dermatologo.

Non sono necessari ulteriori adempimenti: una volta fissata la data della seduta, sarà sufficiente presentarsi con il capo lavato. I capelli dovranno inoltre avere la lunghezza concordata con lo specialista durante il consulto.

È importante considerare che l’utilizzo di eventuali prodotti anticalvizie debba essere sospeso con 2 o 3 giorni di anticipo rispetto alla seduta e che l’intervento dovrebbe essere eseguito solamente dopo aver risolto con un dermatologo specializzato eventuali patologie, come ad esempio le dermatiti di tipo seborroico.

Quante sedute di tricopigmentazione sono necessarie per avere un risultato accettabile?

La tricopigmentazione può essere svolta per ottenere l’effetto rasato, per creare un effetto antidiradamento e combattere eventuali trasparenze o per celare cicatrici.

Per comprendere al meglio tali riferimenti ci sentiamo anche di suggerirvi di osservare le immagini di tricopigmentazioni effettuate da Beauty Medical, azienda con sede a Milano specializzata in questo tipo di interventi. Tramite la pagina appena indicata potrete anche accedere alle informazioni specifiche sulla metodologia utilizzata dall’azienda e richiedere eventualmente un consulto per il vostro caso specifico.

A seconda dell’effetto finale desiderato e concordato può variare leggermente il numero di sedute necessarie. Generalmente una seduta può durare dai 30 minuti alle 3 ore a seconda della complessità dell’intervento e dell’area da tricopigmentare.

Per avere un effetto finale di pregevole fattura sono mediamente necessarie 3 sedute che vengono effettuate a distanza di 2 o 3 settimane l’una dall’altra.

Queste tempistiche sono necessarie in quanto si cerca di garantire una buona tolleranza a livello cutaneo del pigmento. Inoltre sarà possibile simulare una crescita graduale dei capelli in quanto tra una seduta e l’altra noterete un intensificarsi della pigmentazione in modo naturale.

Al termine potrete osservare l’effetto desiderato che sarà molto realistico e riuscirà a celare la vostra calvizia o il diradamento.

È anche importante segnalare, in conclusione del nostro articolo, che i raggi solari durante l’estate potrebbero rovinare il pigmento, per cui potrebbero essere necessari almeno 1 o 2 interventi di ritocco e mantenimento durante ogni anno a seconda del risultato atteso.

Disclaimer: “Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante”

[1] santagostino.it/it/santagostinopedia/tatuaggio-capelli-tricopigmentazione

[2] my-personaltrainer.it/bellezza/alopecia-areata.html