Scopriamo perché in Italia stanno aumentando le startup che si occupano di eHealth

Scopriamo perché in Italia stanno aumentando le startup che si occupano di eHealth

A partire dall’anno 2020, in Italia le startup di eHealth sono sempre più in crescita. Non è un caso che più aziende abbiano compreso l’importanza di focalizzarsi sull’assistenza sanitaria digitale. Il Covid-19, ha creato nuove esigenze ed un nuovo trend: digitalizzare sempre più attività.

Le eHealth si chiamano così, perché le imprese vorrebbero che i pazienti (o comunque tutti coloro che mostrano interesse), possano anche a distanza, pensare alla propria salute. Dato che il sistema sanitario nazionale è in sovraccarico, non sempre è così facile richiedere una informazione agli operatori socio sanitari.

eHealth in crescita: quali sono quelle di successo?

Gli esperti del settore hanno appurato che le startup eHealth stanno registrando (quasi tutte), una crescita incredibile. L’incertezza per via della pandemia del coronavirus, sta cambiando la visione del mondo attuale.

Uno degli esempi pratici di startup che si occupano di servizi sanitari digitalizzati è sicuramente Cup Solidale, un’azienda che si occupa di eHealth e che ha formulato un vero e proprio CUP: centro prenotazioni sanitarie private per dare una validissima alternativa al Cup regionale del SSN.

La gente al giorno d’oggi, preferisce velocità, problem solving a portata di mano e per un certo verso, anche il distanziamento sociale comincia a non dispiacere. Preoccupazioni a parte, le aziende che mettono in comunicazione pazienti ed operatori sanitari, eliminano il problema e le difficoltà di accesso ai sistemi sanitari italiani.

Anche prenotare una visita diventa sempre più complesso. Le file d’attesa sono sempre più lunghe, le prescrizioni mediche in alcuni casi, impiegano anche giorni e settimane per la difficoltà ad esser inviate e recapitate al paziente.

Dunque il modello digitale sanitario italiano, potrebbe aiutare sia i professionisti che i pazienti stessi ad instaurare un miglior rapporto comunicativo, senza far mancare notizie proprio grazie all’area riservata a cui entrambi possono accedere.

Aumentano i centri di ricerca che operano nel settore sanitario privato: e sempre più utenti danno fiducia a questi centri, trovando competenza, disponibilità ed efficienza.

Ecco alcune startup del settore eHealth che oggi, hanno un valore superiore a 50 milioni di dollari:

  1. Lyra eHealth: azienda innovativa che si è ben posizionata nel mercato della salute mentale. Grazie ad una equipe medica e specializzata, è in grado di aiutare tutti coloro che necessitano di aiuto seppur a distanza. Il round complessivo valutativo è pari a 1,1 miliardi di dollari.
  2. Olive: il vantaggio di questa startup eHealth sta nei software automatizzati e creati grazie all’intelligenza artificiale. La stessa AI, aiuterà a monitorare, automatizzare e migliorare qualsiasi attività ripetitiva da suggerire ai pazienti più bisognosi. A dicembre ha chiuso una valutazione totale di 1,5 miliardi di dollari.
  3. TytoCare: la piattaforma di teleassistenza di TytoCare è stata realizzata per poter fornire supporto a distanza ai pazienti, tramite esami medici ben precisi. Il finanziamento complessivo è stato di ben 50 milioni di dollari.
  4. Komodo Health: l’intento (ed anche la riuscita) dell’azienda nata da poco, è quella di raccogliere più informazioni possibili sulla salute. Una ricerca di mercato ben strutturata digitalmente, in modo tale da prevenire eventuali problematiche grazie allo studio anticipato di determinati medicinali.
  5. Karius: l’azienda elabora test e sviluppa prodotti relativamente alla biopsia liquida per curare malattie infettive. Il round di prestiti ammonta a 165 milioni di dollari.
  6. Visby Medical: la startup eHealth produce prodotti diagnostici, in modo tale da velocizzare e rendere più accurati i test e gli esami medici.

Ovviamente l’automatizzazione del pianeta sanità avrà bisogno di una forte tutela dal punto di vista della privacy ma anche della sicurezza. I dati dovranno essere al sicuro da hackeraggi ma anche da eventuali aggiornamenti e dalla perdita fortuita di dati magari per un semplice guasto di un impianto elettrico.