Come distinguere la depressione dalla semplice tristezza

Come distinguere la depressione dalla semplice tristezza

Quante volte vi capita di dire: mi sento un po’ depresso/a. Una sensazione di tristezza o sconforto è quanto di più naturale possa esistere. Le vite umane non sono composte solamente da gioia e spensieratezza, lo sappiamo bene: ci sono anche momenti difficili e dolorosi. Possono coincidere con la perdita del lavoro, di una persona cara, una delusione, un problema in qualsiasi ambito della vita.

Sentirsi tristi, quindi, non è certo un problema, ma uno stato naturale di reazione ad un evento che ci colpisce negativamente o ci sconvolge. Gli stati di tristezza non sono assolutamente paragonabili con la depressione; essere demoralizzati, anche per un periodo di tempo abbastanza lungo, non ha a che vedere necessariamente con la depressione.

Molte persone, nel linguaggio comune, quando si sentono un po’ giù di morale pensano allo spettro della depressione. Ma questa malattia, che è un vero e proprio disturbo, non va confusa con la tristezza o un periodo nero. Tuttavia non è semplice distinguere, anche da un punto di vista clinico, la depressione e la tristezza, tanto è vero che si tratta di un tema molto complesso e dibattuto fra esperti, psicologi e psichiatri, riallaciandoci ad un recente articolo sulla depressione pubblicato dal sito psico.it. Differenziare la depressione dalla tristezza non è quindi scontato, ma come si può fare? Quali segnali ci dovrebbero preoccupare?

Cosa è la depressione?

La depressione non è un semplice stato di tristezza, scoraggiamento o ansia ed angoscia. Ma questi momenti negativi che sono vissuti da tutti possono avere caratteristiche come quelle della depressione: far vedere tutto nero, spossatezza, poca voglia di fare e rimettersi in gioco, scarsi interessi.

La depressione però ha delle caratteristiche un po’ più precise rispetto alla semplice tristezza. La tristezza è uno stato d’animo e la depressione è un disturbo e va trattato. Capiamo bene quindi perché le due questioni, anche se possono presentare tratti comuni, non possono essere paragonabili.

In particolare, per gli esperti si parla di depressione se sono presenti almeno 5 sintomi nello stesso momento, di cui almeno uno è umore depresso, perdita di interessi, perdita di piacere in ciò che si fa. I disturbi devono perdurare nel tempo (almeno due settimane) e devono costituire buona parte del mood della persona durante il giorno.

La persona che soffre di depressione, nel complesso è meno produttiva (si pensi nell’ambito lavorativo o familiare). Si ha perdita di memoria e concentrazione, meno attenzione in ciò che si fa. La depressione comporta spesso disturbi del sonno, senso di inadeguatezza, poca energia, incapacità ad affrontare i problemi, forte emotività. A seconda dell’impatto, esiste una terapia.

Comunque, esistono anche diversi gradini della depressione, da quella più lieve a quella molto grave. Gli esperti comunque sono consapevoli di quanto sfumati possano essere questi elementi, tanto che si parla spesso anche di depressione sotto soglia, cioè sotto la soglia clinica, che non è precisamente diagnosticabile come depressione.

In sostanza quindi la depressione ha diverse caratteristiche dalla tristezza:

  • durata nel tempo. La depressione è cronica, non è come la tristezza un momento passeggero.
  • Isolamento sociale. La depressione si ripercuote anche sulla capacità della persona di avere contatti con la società e l’esterno.
  • Abulia. Si tratta della scarsa energia: la persona depressa riduce le sue attività, trascura gli impegni.
  • Modifica allo stile di vita. Una persona con depressione difficilmente riesce a mantenere lo stesso stile di vita, sia nei rapporti familiari che in quelli lavorativi: fa più fatica nella routine.
  • Dolore. La depressione è caratterizzata spesso da forte dolore, senso di disperazione, un conflitto interiore che appare irrisolvibile, e spesso non vede una soluzione o una speranza.