Protesi dell’anca, decorso e rischi di un intervento 

Protesi dell’anca, decorso e rischi di un intervento 

L’intervento alla protesi dell’anca oggi come oggi è uno dei più diffusi in assoluto, e consiste in un intervento abbastanza ‘di routine’ ma che comunque può comportare dei rischi e delle complicazioni delle quali, come ricorda il Dott. vinicioperrone.com dalle pagine del suo sito, forse il miglior ortopedico della capitale, ogni paziente dovrebbe essere sempre a conoscenza.

Cerchiamo quindi di capire più nello specifico che cosa aspetta un paziente dopo un intervento della protesi dell’anca, quale è il decorso post operatorio e quali i rischi connessi a questo tipo di intervento, quali sono gli sviluppi futuri di questo intervento sempre più diffuso.

Il decorso dopo l’operazione all’anca

Dopo l’operazione alla protesi dell’anca si deve affrontare un decorso post operatorio che, necessariamente, richiede un po’ di pazienza da parte del paziente prima di poter tornare alle normali attività ed alla sua vita abituale. Se tutte le tappe vengono accuratamente rispettate, il paziente potrà tornare prima possibile alla sua vita normale ed alle sue abitudini.

I primi giorni dopo l’intervento alla protesi dell’anca sono caratterizzati, ovviamente, da assoluta immobilità. Il paziente non deve muoversi e rimane a letto per almeno un giorno. Fortunatamente l’evoluzione della tecnica dell’intervento alla protesi dell’anca ha fatto sì che al contrario di quanto avveniva fino a qualche anno fa, il paziente possa alzarsi con le stampelle già il giorno dell’intervento ed il ricovero è abbastanza rapido, fino a cinque giorni se non ci sono complicazioni. I tempi di recupero dall’intervento alla protesi dell’anca sono di almeno cinque o sei settimane. In questo lasso di tempo bisogna lasciare il tempo alla ferita di potersi rimarginare e l’apparato sia muscolare che scheletrico deve riabituarsi a funzionare, tornando pian piano alla normalità. Potrà essere molto difficile camminare in questo periodo, nel quale bisogna mantenersi a riposo e continuare le iniezioni di farmaci anti coagulanti per prevenire la formazione di trombi. Dopo circa 2-3 mesi, se tutto va bene e se il paziente segue la riabilitazione ordinaria, può tornare a camminare e a svolgere un po’ alla volta le normali attività.

Cosa succede dopo l’intervento, sintomi normali e non

Dopo l’intervento alla protesi dell’anca è normale sentirsi abbastanza stanchi e spossati, perché si tratta comunque di un’operazione abbastanza invasiva. Non bisogna preoccuparsi di questo sintomo: bisogna invece preoccuparsi se compare rossore presso la ferita, se il dolore continua ad aumentare o se compare un edema. In questi casi è necessario rivolgersi il prima possibile al medico o al pronto soccorso e far presente il problema, senza assolutamente trascurarlo o attendere che passi da solo.

Rischi dell’intervento alla protesi dell’anca

I rischi dell’intervento alla protesi dell’anca sono quelli normalmente previsti per un intervento chirurgico abbastanza importante. I rischi comuni dell’intervento alla protesi dell’anca sono quelli di allentamento della protesi, della lussazione dell’anca, e dell’usura eccessivamente precoce della protesi stessa, oppure dell’irrigidimento delle articolazioni. Secondo alcuni recenti studi, anche il metallo di cui è composta la protesi potrebbe essere dannoso per il paziente. Vi consigliamo sempre di chiarire questi dubbi e preoccupazioni prima dell’intervento e anche dopo, parlandone con il vostro medico di fiducia, per riuscire a cercare di diminuire eventuali ansie connesse a questo intervento. Le complicazioni più serie dell’intervento alla protesi dell’anca sono comunque la possibilità di sviluppare la trombosi, a causa della immobilità a cui è costretto inizialmente il paziente (non a caso durante il periodo nel quale il paziente resta immobile vengono effettuate delle iniezioni a base di farmaci anti coagulanti, per cercare di impedire la coagulazione del sangue), e infezioni. Sono comunque realtà rare, un caso ogni cento circa.