Prostata ingrossata: sintomi, cure e alimentazione

Prostata ingrossata: sintomi, cure e alimentazione

L’ingrossamento della prostata può essere un disturbo fisico molto comune per gli uomini che ci accingono a superare i 60 anni di età. Sostanzialmente significa che la ghiandola prostatica aumenta di volume per conseguenze non associate a malformazioni tumorali.

Il disturbo viene anche denominato iperplasia e ipertrofia prostatica e nelle prossime righe cercheremo di analizzare insieme i sintomi e come provare a risolvere l’eventuale problema di cui spesso si fa fatica a parlare.

Da cosa dipende la prostata ingrossata: i disturbi e i sintomi sessuali

L’ingrossamento della prostata non ha cause specifiche, ma dopo numerosi studi si è potuto dedurre che il problema possa dipendere semplicemente dall’invecchiamento e dai relativi cambi ormonali all’interno dell’organismo.

Per comprendere meglio il disagio bisogna osservare il funzionamento della ghiandola prostatica: essa avvolge quasi completamente l’uretra e nel suo ingrossarsi compromette in modo parziale il passaggio di liquido all’interno del canale.

I sintomi possono essere variabili e non direttamente proporzionali al livello di ingrossamento: abbiamo visto sintomi lievi con livelli di ingrossamento molto importanti e sintomi consistenti causati da aumenti di volume piuttosto limitati, come approfondito anche all’interno di questo articolo.

La prostata ingrossata può creare alcuni disturbi ed effetti collaterali all’interno della vita sessuale di un uomo, anche se non è specificato in modo scientifico se la sintomatologia possa essere direttamente collegata al disturbo.

Alcuni studi tendono a sottolineare, infatti, che la sintomatologia sessuale possa essere riconducibile ai farmaci prescritti per curare l’infiammazione e l’ingrossamento della ghiandola.

Arrivando alla sintomatologia vera e propria in ambito sessuale, si possono comunque riscontrare i seguenti elementi:

  • Sensazione di dolore a seguito dell’eiaculazione
  • Eiaculazione precoce
  • Difficoltà nel raggiungimento e nel mantenimento dell’erezione durante l’atto sessuale
  • Calo del desiderio
  • Riduzione del livello di soddisfazione derivante dall’atto sessuale
  • Riduzione della quantità di sperma emesso
  • Diminuzione del livello di fertilità, conseguente alla riduzione dello sperma emesso
  • Eiaculazione retrograda: in questo caso significa che lo sperma viene espulso nella vescia piuttosto che all’esterno, con la mancata eiaculazione vera e propria nel momento dell’amplesso

La correlazione non è però certa e alcuni studi rivelano anche questi sintomi possano essere riconducibili ai disagi che sono invece direttamente collegati all’ingrossamento o all’infiammazione della prostata, come ad esempio la leggera incontinenza provocata dall’aumento della frequenza di minzione.

Effetti collaterali della prostata ingrossata o infiammata

Come detto in precedenza, l’ingrossamento della prostata ha invece effetti diretti e appurati sulle vie urinarie e su tutto ciò che riguarda le funzioni dell’organismo per l’espulsione dell’urina.

L’ingrossamento della prostata può provocare:

  • Difficoltà nell’espulsione delle urine
  • Perdita di alcune gocce di urina dopo la minzione
  • Sensazione di bisogno di urinare anche se lo si è fatto da poco
  • Bisogno di urinare di frequente, anche durante la notte
  • In alcuni rari casi la presenza di sangue nelle urine
  • Minzione frequente con emissione di scarsissima quantità di urina
  • Sensazione di non svuotare mai la vescica in modo completo

I sintomi citati provocano così anche disagio a livello mentale nel paziente e si ripercuotono in modo più o meno intenso, a seconda dei casi, sulla vita sessuale (come detto anche nell’articolo presente sul sito idoctors.it). Altro elemento fondamentale riguarda le tempistiche della sintomatologia: nella maggior parte dei casi può presentarsi con qualche anno di anticipo rispetto alla data dei 60 anni indicata e i sintomi in questione non si presentano mai all’unisono al loro massimo livello.

Si tratta quindi di un processo graduale, che è bene monitorare nel caso in cui il disguido iniziasse a condizionare il vissuto quotidiano.

Cibi, alimenti da evitare e dieta suggerita per prostata infiammata

Per provare a ridurre i sintomi dell’ingrossamento e dell’infiammazione della prostata o a ritardare il presentarsi della sintomatologia è suggerito evitare i cibi e le bevande che potrebbero essere dannosi per l’apparato urinario.

Superalcolici, alcolici, birre, cibi molto speziati, pepe, peperoncino, formaggi molto grassi, cioccolato, caffè, crostacei, molluschi e frutti di mare tendono a mettere sotto stress il nostro apparato urinario.

È consigliato quindi assumere molti liquidi e prediligere una dieta sana ed equilibrata, composta da alimenti ricchi di fibre, vitamine e minerali. A tal proposito la frutta, la verdura, i legumi e il pesce (non grasso) possono giovare molto al nostro organismo e a ridurre l’infiammazione derivante dall’ingrossamento della prostata. Potete trovare un vasto approfondimento della questione all’interno di questo articolo.

Come curare e ridurre la prostata ingrossata: si può fare in modo naturale?

La prostata ingrossata può essere curata in modo naturale, specialmente quando la sintomatologia non è molto intensa da provocare scompensi nella quotidianità.

Per tenere sotto controllo la sintomatologia lieve e provare a ridurla del tutto è consigliata una dieta ricca di antiossidanti, che ritardano così l’invecchiamento delle cellule corporee, causa principale della prostatite.

Fagioli rossi, mirtilli, prugne, carciofi e la verdura a foglia verde possono essere un ottimo rimedio naturale contro la prostatite.

Altro metodo abbastanza efficace riguarda la meditazione, atta a rilassare tutti i nervi del nostro corpo, in modo da ridurre la sensazione di necessità continua e frequente di minzione.

Ingrossamento prostata: esami, esercizi e intervento

Se si vuole cercare di scongiurare il presentarsi di questa problematica senza preavviso è consigliato sottoporsi in modo periodico, specialmente con l’avanzare dell’età, a esami completi delle urine ed esami di valutazione delle funzioni renali.

Si possono inoltre eseguire degli esercizi di tipo fisico per fare in modo di tenere la muscolatura del pavimento pelvico allenata, in modo che non permetta alla prostata di ingrossarsi in modo anomalo ed andare ad occupare degli spazi non consoni nel nostro corpo. Un esempio sono gli esercizi di indurimento della muscolatura pelvica, da ripetere più volte al giorno.

L’intervento viene sconsigliato a meno che i sintomi siano eccessivamente invadenti. Normalmente si agisce con la TURP, cioè la resezione transuretrale della prostata.

Consiste in un’operazione con anestesia locale che avviene tramite l’uretra (senza alcuna incisione) e con un apposito strumento si cauterizza la porzione di prostata in eccesso che va ad occludere il canale urinario.

Disclaimer: Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante.