Medicina Cinese e agopuntura, ecco quali malattie possono trattare

Medicina Cinese e agopuntura, ecco quali malattie possono trattare

Da diversi anni se ne sente parlare sempre più spesso e di certo, tutti conosciamo qualcuno che almeno una volta si sia sottoposto a qualche seduta di agopuntura. Quello che però non è chiaro, è se si tratti effettivamente di una pratica medica che apporta dei benefici all’organismo, oppure di un passaggio che fa parte di un percorso spirituale, viste le sue origini orientali. Una delle poche certezze sull’agopuntura è che viene riconosciuta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e per la sua pratica sarebbe richiesto un medico specializzato. Cosa è quindi l’agopuntura e quali patologie cura? Quali sono i suoi reali benefici?

Cos’è l’agopuntura?

Come si legge sul sito metodounica.it si tratta di una pratica antichissima che affonda le sue radici nel 2500 a.C, o almeno, quello è il periodo al quale risalgono i primi testi che parlano di questa pratica. L’agopuntura è una pratica tipica della medicina cinese, arrivata in Europa con alcuni viaggiatori portoghesi che vissero per diversi anni nelle regioni dell’estremo oriente.

Il concetto di “cura” che ruota intorno a questa pratica, si basa sullo Yin e lo Yang e l’obiettivo è quello di mettere in equilibrio questi due tipi di energia, che secondo la tradizione cinese, alimenterebbero il nostro corpo e la nostra mente. Queste energie si servono di alcune “vie” per scorrere all’interno del nostro corpo, che con l’accumularsi di stress ed elementi negativi, tendono a ostruirsi, creando uno squilibrio tra le forze.

L’agopuntura ha come obiettivo il raggiungimento di queste ostruzioni di energia e tramite l’uso di un ago si riuscirebbe a sbloccare il suo scorrere all’interno dei cosiddetti “meridiani”. La principale differenza tra il modo in cui la medicina cinese e quella occidentale, cercano di curare il paziente, è che la prima si occupa dell’equilibrio di energia tra corpo e mente, cosa che manterrebbe un corpo in salute in maniera naturale, mentre la seconda, mira a curare le singole malattie.

Agopuntura come forma alternativa alla medicina

L’agopuntura è una pratica originaria nella medicina orientale antica che si è rapidamente diffusa anche nel mondo occidentale. Su questa pratica, non esistono studi scientifici che ne confermino i benefici o l’efficacia nella cura di qualche disturbo particolare. Oltre all’OMS, l’agopuntura è stata iscritta dall’Ordine dei medici, nel registro delle cure mediche non convenzionali. Perfino L’UNESCO ha dichiarato sia l’agopuntura che la medicina cinese, patrimonio dell’umanità.

È forse grazie a tutti questi riconoscimenti di alto livello che si tende a considerare l’agopuntura come la soluzione a tutti i mali, complice il fatto che non esistono prove dell’effettività della sua efficacia. Se prendiamo in esempio un paziente che si rivolge all’agopuntura per dimagrire o smettere di fumare, è facile pensare che questa pratica non possa avere dei reali risultati a livello organico, ma potrebbe avere un effetto placebo.

Esistono alcune categorie di patologie che possono essere meglio indirizzate per il trattamento con agopuntura, ossia quelle funzionali. Tali patologie, sono quelle che riguardano, appunto, la funzione di uno specifico organo.

Agopuntura: come funziona? Fa male?

Ancora prima di farsi riempire la schiena piena di aghi, bisogna capire come vengono applicati e con quale criterio. Come già detto, solo dei professionisti specializzati, in occidente, possono praticare l’agopuntura, figure come medici, fisioterapisti, farmacisti e infermieri.
Parlando dell’applicazione degli aghi, questi strumenti hanno un diametro di circa 0.30 mm e la loro lunghezza può variare da 1.5 a 7 cm. L’ago s’inserisce sottopelle nei punti corrispondenti con i canali ostruiti, così da liberarli. Chi si avvicina per la prima volta a questa pratica, oltre a essere scettico, è anche preoccupato per l’eventuale dolore; d’altronde stiamo pur sempre parlando di un ago che si infila nella pelle, ma, buona notizia, non fa così male come sembra. Si sente solo un certo fastidio. Gli aghi, dopo essere stati posizionati, vengono lasciati nel punto per un tempo variabile, da qualche secondo a qualche minuto. Il tempo varia, sia in base alla valutazione del terapista, sia al tipo di persona alla quale si applica la terapia.

Una seduta di agopuntura ha una durata media di mezz’ora e solitamente, la prima serve più a individuare i punti esatti da toccare per ogni paziente. Non c’è un numero prestabilito di sedute, tutto dipende da come risponde il paziente e a volte, sono necessari più cicli.

Agopuntura: quali patologie cura?

L’ex segretario della Fisa (Federazione Italiana Società Agopuntura), il dott. Pietro Quirico, suggerisce la pratica dell’agopuntura per la cura di patologie legate all’apparato muscolo-scheletrico, per il trattamento di patologie psicosomatiche o disturbi emotivi e perfino per la cura di problemi di natura ginecologica. In quest’ultimo caso, i disturbi che maggiormente si prestano alla cura con agopuntura sarebbero i dolori cervicali, l’emicrania, l’insonnia, l’ansia e perfino l’assenza del ciclo o i dolori da esso derivanti.

Attraverso l’inserimento dell’ago, possono verificarsi diversi effetti sull’organismo. Quello principale, è la riconnessione delle terminazioni nervose tra cervello e organismo. Inoltre, con la stimolazione di zone particolarmente ricche di nervi e vasi sanguigni, verrebbero rilasciate endorfine che avrebbero un effetto antinfiammatorio, rilassando i muscoli e migliorando la conduzione degli impulsi all’interno dei neurotrasmettitori.

Agopuntura, quali sono le controindicazioni?

Per la cura con agopuntura non ci sarebbero delle vere e proprie controindicazioni, oltre al fatto che per qualcuno potrebbe causare dolore nel momento dell’applicazione dell’ago, ma è un fatto che si basa sul livello di sopportazione del paziente. Esistono invece patologie per le quali la pratica dell’agopuntura è inutile. Come già detto, l’agopuntura non è in grado di far dimagrire una persona, né è possibile che questa si convinca a smettere di fumare, a meno che l’associazione tra dolore da puntura e sigaretta, non spinga il soggetto a mollare per sempre il mozzicone pur di non ricevere più punture. A livello biologico però, l’agopuntura non è di nessun aiuto per i rimedi appena citati. È forse una soluzione placebo, per la quale la persona si convince, tanto da cambiare effettivamente le sue abitudini alimentari e salutistiche. Ma a quel punto, il miglioramento dello stato della persona, potrebbe essere attribuito davvero all’agopuntura?
L’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, da un lato consiglia, a chi è affetto da questa malattia, sedute di agopuntura per contrastare il dolore e i movimenti muscolari incontrollati, dall’altro invece, invita in ogni caso a rivolgersi a un medico qualificato.

L’agopuntura è invece sconsigliata, o per meglio dire, vietata, ai portatori di pace-maker, valvole cardiache o a chi si trova sotto terapia con anticoagulanti.

Infine, particolare che sembra scontato ma non per questo non vale la pena segnalare, verificare sempre che gli aghi siano sterilizzati, poiché questi, venendo inseriti in profondità, entrano in contatto col sangue del paziente e quindi, potrebbero essere vettore di malattie trasmissibili attraverso il sangue, come l’AIDS o l’epatite.

L’agopuntura funziona?

La risposta sta a ogni singolo caso. Se un paziente ha tratto dei benefici dalle sedute di agopuntura, la risposta allora è sì. In caso contrario, l’agopuntura è l’ennesimo fenomeno arrivato dell’estremo oriente che nutre un business, pur sempre onesto e a fin di bene, ma che non deve essere considerato come alternativa assoluta alla medicina tradizionale.