La differenza tra consulenza e sostegno psicologico

La differenza tra consulenza e sostegno psicologico

La consulenza psicologica e il sostegno psicologico sono due interventi differenti che è importante non confondere. In particolare, quando si parla di consulenza psicologica, si fa riferimento a un servizio il cui fine è quello di definire e di comprendere un disagio che può essere manifestato da un sistema, da una famiglia, da una coppia o da un singolo individuo.

Essa serve anche a ricercare le strategie di intervento più appropriate che devono essere messe in atto al fine di promuovere i processi di cambiamento attraverso i quali si può far fronte ai problemi che sono stati riscontrati, in modo da aumentare il livello di benessere del paziente o dei pazienti.

L’importanza della consulenza psicologica

Come ci ha spiegato la dott.ssa Maria Vittoria Montano di Pescara, che ringraziamo per le informazioni che ci ha fornito, la consulenza psicologica rappresenta un momento e un servizio di assoluta importanza nel contesto di un processo terapeutico. Tutto deve iniziare da una fase di reciproca conoscenza, che occorre per la costruzione di una adeguata alleanza terapeutica.

Come si svolge in concreto la consulenza? In linea di massima un ciclo di incontri preliminari garantisce, in tre o quattro sedute, la conoscenza tra il paziente e il professionista. È così che si può arrivare alla definizione del percorso di sostegno psicologico, sempre ammesso che ve ne sia la necessità.

Dalla consulenza al supporto psicologico

Si può dire, dunque, che la consulenza psicologica ha una funzione orientativa e valutativa ed è propedeutica, in alcuni casi, a una psicoterapia vera e propria, ben strutturata. Una volta che la consulenza è giunta a conclusione, il professionista comunica tutte le informazioni utili alla formulazione di un eventuale diagnosi.

A questo punto, sempre con il coinvolgimento del paziente, si decide se continuare e in che modalità farlo, individuando la tipologia di intervento che si ritiene possa essere più adeguata. Si arriva, così, alla fase del sostegno psicologico.

Questo consiste in un percorso che nella maggior parte dei casi ha una durata limitata nel tempo. Il suo scopo è quello di consentire alla famiglia, alla coppia o al singolo di tornare in possesso di quelle risorse che erano rimaste come bloccate durante il periodo di disagio.

A che cosa serve il sostegno psicologico

Il sostegno psicologico può essere considerato come uno strumento molto prezioso in situazioni che sono caratterizzate da una carenza relazionale o di tipo affettivo, in quanto serve a favorire la comparsa e l’attuazione di modalità di interazione nuove.

Grazie a un intervento simile, si è in grado di supportare il paziente da un punto di vista empatico; la persona viene aiutata a far fronte a tutti i momenti e alle situazioni di difficoltà che la attanagliano, e questo le permette non solo di gestire il disagio con cui ha a che fare nel migliore dei modi, ma anche di superarlo. Un altro obiettivo del sostegno psicologico è quello favorire un cambiamento di situazioni che possono essere ritenute bloccate e che si verificano in particolari circostanze del ciclo di vita: per esempio dei problemi di carattere educativo, delle difficoltà a livello scolastico, un “viaggio” verso una gravidanza, dei litigi in famiglia, e così via.

La consulenza non è una terapia

Come dovrebbe apparire chiaro da ciò che è stato detto fino a questo momento, l’intervento di consulenza non è terapeutico. Esso, inoltre, può essere definito e strutturato in vari percorsi in base agli ambiti a cui fa riferimento, dalla psicologia scolastica a quella del benessere, dalla psicologia giuridica a quella del lavoro, e così via. La cosiddetta psicodiagnosi, intesa come valutazione personologica attraverso tecniche testistiche,  può essere inserita all’interno di una consulenza psicologica nel caso in cui l’obiettivo dell’intervento sia l’individuazione di un eventuale presenza di disagio psicologico della persona.

Vale la pena di tener presente, inoltre, che la consulenza psicologica in alcuni casi può essere relativa anche a situazioni soggettive o a particolari performance che il soggetto può essere interessato a migliorare: in questo caso specifico si parla di psicologia del benessere. In un quadro più generale, la consulenza mira a risolvere specifici problemi del singolo o del gruppo di persone che hanno una necessità e che, di conseguenza, mirano a un cambiamento.

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Il sostegno psicologico non è una terapia

Ma nemmeno il sostegno psicologico deve essere considerato una terapia! Anche in questo caso si tratta di un intervento che può essere eseguito in gruppo o singolarmente, e che serve a chi sta affrontando una situazione di crisi o di disagio personale, pur non mostrando un quadro clinico che richiami la necessità, appunto, di un intervento terapeutico.

Se, invece, l’intervento terapeutico si dimostra indispensabile, occorre passare alla psicoterapia, attraverso la quale si mette in atto un percorso di cura che è finalizzato alla risoluzione del sintomo – per esempio dei disturbi psicosomatici, della depressione, dell’ansia, e così via – in modo da garantire una qualità della vita migliore. Il percorso di psicoterapia serve, tra l’altro, a ricercare il significato del disagio che si sta attraversando e promuove la consapevolezza corporea, dal momento che porta a prestare la massima attenzione ai segnali che il corpo stesso tende a inviare.