Cosa non sappiamo ancora del coronavirus ?

Cosa non sappiamo ancora del coronavirus ?

Coronavirus, Covid-19, o ancora più specificamente, SARS-CoV-2. La nuova malattia, di origine virale, che ha messo in ginocchio il mondo scatenando una vera pandemia ha più misteri che certezze, ad ora. L’unica certezza in effetti è che il SARS-CoV-2 ha ribaltato la quotidianità delle nostre vite e scosso le nostre certezze.

Con le sue implicazioni sociali, economiche, lavorative, psicologiche, comunque restano ancora tanti aspetti di SARS-CoV-2 che non sono molto chiare oggi come oggi.

La scienza, grazie anche ad una massiccia collaborazione internazionale fra i migliori esperti (nei laboratori e sul campo) ma anche grazie ai fondi, sta cercando di capire di più su questo nuovo agente virale che risulta molto testardo e difficile da combattere.

Come si diffonde, come contagia, come si cura, come ci si vaccina: ecco alcuni dei punti chiave da conoscere nella lotta al nuovo SARS-CoV-2.

Noi, prendendo spunto da un articolo pubblicato dal sito a tema benessere e salute Iisfaenza, abbiamo cercato di condensare quali sono i punti che ancora non conosciamo chiaramente riguardo al nuovo SARS-CoV-2 e quali sono i passi avanti e le ipotesi che la scienza si sta ponendo.

Cosa non sappiamo di SARS-CoV-2

  1. Da dove viene SARS-CoV-2? Uno dei punti focali è la provenienza di SARS-CoV-2. Non si tratta di una semplice curiosità, capire la genesi del virus può aiutarci nella cura e nella prevenzione.
    SARS-CoV-2 è stato individuato per la prima volta a Wuhan, Cina, alla fine del 2019. Tuttavia non è ancora chiara l’evoluzione del virus e quale sia stato l’animale che ha permesso il salto di specie dal pipistrello, portatore originale, all’uomo.
  2. Chi è stato il paziente zero in Europa? Nonostante i primi casi in Europa siano scoppiati in Germania, in Italia è iniziata una vera pandemia locale. Tuttavia secondo alcuni tracciamenti il virus sarebbe stato portato in Italia da un uomo tedesco, che sarebbe arrivato in Germania il 24 gennaio. Il paziente zero europeo quindi non è italiano.
  3. Quanto è diffuso il SARS-CoV-2? La massiccia diffusione del SARS-CoV-2 non permette di capire con esattezza, ma solo per mezzo di ipotesi a livello statistico, quante persone nel mondo abbia già contagiato.
    Il fatto che il virus poi sia asintomatico in una larghissima parte della popolazione rende difficile rilevarlo, a meno di non iniziare tamponi di massa su campioni rappresentativi.
  4. Il virus continuerà a mutare. I virus mutano di continuo, ma spesso con alterazioni genetiche non incidenti sulla sua aggressività. In genere, i virus tendono a mutare diventando meno aggressivi. Si teme che però SARS-CoV-2 muti continuamente come l’influenza, nel quale caso un vaccino sviluppato oggi potrebbe non servire domani. Ad ora SARS-CoV-2 non sembra comunque mutare.
  5. Il SARS-CoV-2 ritornerà? Uno dei grandi timori è che l’ondata di contagi da SARS-CoV-2 possa placarsi in estate e possa poi fare ritorno in inverno. Diversi virus comunque continuano a fare la loro comparsa anche se con incidenza nettamente minore, è possibile che SARS-CoV-2 faccia ritorno dopo una eventuale scomparsa, ma quello che più conta è che si sia in grado di gestirlo in modo da diminuirne nettamente la letalità.
  6. I sintomi del SARS-CoV-2 sono tipici? Purtroppo i sintomi di SARS-CoV-2 non sono uguali. C’è chi non sperimenta sintomi o chi li presenta in forma lieve, come poca febbre e tosse. In alcuni casi sono stati segnalati anche cefalea, mal di gola, diarrea, perdita del gusto e dell’olfatto, raffreddore.
  7. Quanto è letale? Stabilire la letalità da SARS-CoV-2 non è semplice. Infatti molte persone colpite dal virus presentavano un quadro generale compromesso da due o più patologie. Inoltre per stimare correttamente la letalità bisognerebbe usare come base la popolazione totale contagiata e come abbiamo detto, questo dato è quasi impossibile ad oggi da determinare. Ecco perché il tasso di letalità cambia da Paese a Paese.