Tallonite: perché viene, che cos’è e come si manifesta

Tallonite: perché viene, che cos’è e come si manifesta

La tallonite è una condizione che colpisce numerose persone e che può essere estremamente dolorosa. Ma cos’è esattamente la tallonite? In questo articolo scopriremo insieme cos’è, quali sono le sue cause e i sintomi principali.

Perché viene la tallonite: scopriamo le cause e cos’è

La tallonite è una condizione che può essere causata da diversi fattori. In alcuni casi, può essere dovuta a una cattiva circolazione, soprattutto se si sta in piedi per molte ore al giorno. Altre volte, invece, la causa può essere un trauma alla caviglia o al piede.

Se la tallonite non viene trattata, può portare a complicazioni come l’ulcera del piede diabetico. Naturalmente sorge spontaneo chiedersi come mai viene la tallonite, se non si è mai sofferto prima d’ora di questa problematica.

La tallonite è una condizione che si verifica anche per la prima volta, quando il piede viene esposto a una forza eccessiva o quando fa un movimento brusco.

I sintomi – oltre a quelli già indicati – includono:

  • Dolore (soprattutto nella parte posteriore del piede e nella parte inferiore della gamba);
  • Gonfiore;
  • Formicolio o forte prurito;
  • Difficoltà a muovere il piede o a metterlo in posizione normale;
  • Infiammazione.

La tallonite è spesso causata da calzature che non sono adatte al piede o alla sua forma. La tallonite può anche essere causata da sovraccarico del piede, come quando si cammina o si corre per lunghi periodi di tempo.

Se soffrite di questi sintomi, consultate immediatamente il vostro medico per un trattamento appropriato. Se questi sintomi non sono trattati, possono portare alla cronicizzazione della patologia e quindi all’insufficienza venosa.

Come si fa a guarire dalla tallonite?

Per capire come si fa a guarire dalla tallonite, è necessario individuare sia l’intensità dei sintomi che si avvertono, sia scoprire la causa del colore (essa potrà esser indentificata mediante delle corrette indagini diagnostiche).

Ovviamente sarà necessario sentire il parere del vostro medico prima di prendere qualunque iniziativa volta a risolvere il vostro stato di sofferenza. Nel caso in cui vi venisse suggerito di adottare un plantare ortopedico per coadiuvare una terapia medica vi invitiamo a visitare questo sito ove troverete prodotti fatti su misura, costituiti secondo le indicazioni del terapeuta.

Il medico o lo specialista del caso, con alta probabilità suggerirà di proseguire con una terapia chirurgica oppure tramite terapia conservativa (in quest’ultimo caso, qualora le soluzioni fossero fattibili, si eviterebbe l’intervento).

La precedenza va data al trattamento conservativo, a meno che non vi siano particolari e gravi problemi come ad esempio, la rottura del tendine di Achille.

Ecco un po’ di consigli (in linea generale), da confermare previo consulto medico:

  • Riposo: evitare qualsiasi esercizio fisico che possa coinvolgere il tallone, in modo tale che non venga sovraccaricato e infiammato. Nei casi in cui il dolore si manifesta molto intensamente, il medico potrebbe suggerire l’assunzione di un FANS [1].
  • Cambiare scarpe: alcune scarpe potrebbero favorire un carico eccessi o sul tallone. Oppure, oltre al tipo di scarpa inadatta, essa potrebbe essere così tanto usurata che causerebbe dei problemi al problema, generando la tallonite.
  • Impacchi di ghiaccio: un trattamento antinfiammatorio suggerito a chi soffre di tallonite, è la crioterapia [2].

L’ipotesi di eventuali problemi non dovrà comunque farvi desistere dal fare attività fisica anche in età avanzata: è molto importante mantenersi in forma, seppur con tutte le dovute cautele!

[1] Il FANS sta per Farmaco Antinfiammatorio Non Steroideo. L’obiettivo è quello di ridurre l’infiammazione e il dolore.

[2] La crioterapia è un trattamento considerato come “impacco di ghiaccio”, che viene suggerita appena la sintomatologia è in fase iniziale. La durata minima ideale è di 15 minuti e non oltre i 20.

Disclaimer

Questi testi hanno scopo divulgativo, non vanno intesi come indicazione di diagnosi e cura di stati patologici e non vogliono sostituirsi in alcun modo al parere del Medico.