Il disagio giovanile, come fare per combatterlo? 

Il disagio giovanile, come fare per combatterlo? 

Il disagio giovanile è stata una costante in tutte le epoche e generazioni. Infatti il passaggio dall’infanzia all’età adulta è sempre una sfida appassionate per i ragazzi, che coinvolge profondi cambiamenti, nuove responsabilità, ed anche sfide: angosce, paure, crisi e anche strade sbagliate intraprese. Oggi come oggi, in un mondo che tende molto all’apparenza, all’idealizzazione, le sfide dell’adolescenza sono ancora più complesse. Insomma, il disagio giovanile moderno potrebbe essere molto complesso da capire e anche superare, potrebbe essere davvero sfaccettato e complicato da capire.

Come si affronta il disagio giovanile oggi, che cosa bisogna fare? Noi ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Rubini psicologa a Bologna del Centro Dedalus per cercare di delineare meglio il punto della questione.

Oggi l’espressione del disagio giovanile può essere delineato in alcuni comportamenti tipici: il ritiro sociale degli adolescenti, con il loro isolamento dalla società che spesso è accompagnato da abuso di strumenti come giochi sul pc (che possono assorbire completamente il giovane), l’abuso di droghe, comportamenti devianti ed autolesionismo.

Sono comportamenti che sono espressione di un disagio giovanile già esistente, sono spie importanti da cogliere per tempo e da cercare di affrontare con l’aiuto di un esperto, senza vergogna e senza imbarazzi.

Le forme moderne del disagio giovanile

Il disagio giovanile può assumere tante forme diverse, alcune più tipiche di altre se parliamo di disagio dei giovani d’oggi.

Fra di essi possiamo annoverare:

  • disturbi alimentari. Anoressia e bulimia sono veri e propri disturbi alimentari che colpiscono più le ragazze, ma anche i ragazzi. Questi disturbi hanno sempre una profonda radice psichica-mentale e non andrebbero mai sottovalutati.
  • Abuso di stupefacenti. In genere il disagio giovanile si manifesta già col fumo in tenera età, poi si passa alla cannabis e quindi a sostanze più pesanti.
  • Autolesionismo. Il comportamento autolesionista è una spia di forte disagio.
  • Bullismo. Ci sono anche giovani, soprattutto pre-adolescenti, che sfogano il disagio giovanile per mezzo di atti di violenza e bullismo, spesso verso loro coetanei o ragazzi più piccoli.
  • Depressione, isolamento sociale e dipendenza dalla tecnologia.

Tutte le forme di disagio giovanile moderno dovrebbero essere prese in attenta considerazione. Un forte dialogo esistente in famiglia aiuta a far emergere meglio i problemi, durante la classica fase della chiusura adolescenziale che accomuna tutti i giovani.

Le cause del disagio giovanile

Il disagio giovanile secondo alcune stime interesserebbe circa otto adolescenti su 10, quindi un numero alto. Attenzione: il disagio giovanile è una costante dell’adolescente, ma potrebbe sfociare in comportamenti dannosi per il benessere mentale e fisico del giovane.

Difficile, nella società del benessere, trovare dei ‘chiari colpevoli’ al disagio giovanile. Che però spesso emergono nelle famiglie stesse. Per gli esperti, l’assenza dei genitori è una delle principali cause del disagio giovanile e della sua emersione.

I giovani sono abituati a stare da soli, ma riempiono la solitudine con strumenti digitali: la chat, il pc, lo smartphone. Fin da piccoli, molti ragazzi sono abituati ad una vera e propria babysitter digitale, che è la tecnologia, che fa loro compagnia. Di fronte al pc o alla tv, il ragazzo rimane assorto anche per ore, in silenzio. I genitori in questo hanno la responsabilità di non riuscire a trovare il tempo per il confronto con i figli, per passare semplicemente tempi insieme.

Per gli adolescenti, è normale cercare una certa libertà ed indipendenza fuori dalla famiglia. I genitori devono mostrare fiducia, ma senza esagerare: non devono chiudere gli occhi sulla vita dei figli.

Non bisognerebbe creare il ‘muro contro muro’ con gli adolescenti. Molto importante il dialogo in famiglia, i figli dovrebbero sapere che in ogni momento possono confidarsi con i loro genitori, con un rapporto trasparente e libero.